www.referendumcaccia.it Se la nuova legge sulla caccia recepisse i motivi del referendum si risparmierebbero 25 milioni di euro. Il non accorpamento del referendum con le elezioni amministrative farebbe sprecare 5 milioni di euro. La date del 3 giugno 2012 è scelta per non far ottenere il quorum dato che il sabato 2 giugno è festa nazionale e la gente va via in vacanza.
Ambientalisti e animalisti a Cota: “Approvare subito la soluzione legislativa e risparmiare gli oltre 20 milioni necessari per celebrare il referendum”
ITALIA NOSTRA – LAC – LAV – LEGAMBIENTE – LIPU – PRONATURA – WWF
REFERENDUM CACCIA in PIEMONTE
“Dopo che anche i cacciatori e gli armieri hanno formalmente chiesto
al presidente Cota e a tutti i partiti presenti in Consiglio regionale, a
partire dalla maggioranza, un sussulto di responsabilità nel trovare
velocemente una soluzione legislativa anziché spendere oltre 20 milioni
di euro per il referendum, non c’è più giustificazione per affrontare
questa ingente spesa che altrimenti sarebbe attribuita al Presidente
Cota e alla sua Giunta, incapaci di scrivere poche righe di legge”.
Lo dichiarano le associazioni ITALIA NOSTRA, LAC, LAV, LEGAMBIENTE, LIPU, PRONATURA e WWF,
promotrici del referendum che mira ad assicurare maggiori tutele agli
animali selvatici e una limitazione della caccia in Piemonte.
“Di fronte alla legittima aspettativa di chi ha raccolto le firme e
atteso 25 anni per veder riconosciuto il diritto al voto, ma anche al
difficilissimo momento economico in cui versa tutto il Paese, inclusa la
regione Piemonte, sarebbe ovvio, quasi elementare, che istituzioni
responsabili trovino la soluzione legislativa che raccolga le istanze
referendarie, evitando un ingente impegno economico”.
“Basterebbero pochissime cose di buon senso, come ad esempio
salvaguardare le specie minacciate e la previsione della domenica priva
di pericoli per tutti, per dare risposta alle richieste referendarie. Ad
oggi, tuttavia, nessuno tra i massimi rappresentanti della regione pare
avere il buon senso di agire. E’ insipienza o malafede?”.
“Siamo certi - conclude la nota di ITALIA NOSTRA, LAC, LAV, LEGAMBIENTE, LIPU, PRONATURA e WWF- che
in assenza di una soluzione legislativa, e se Cota e la sua Giunta
arrivassero a far spendere oltre 20 milioni di euro dei piemontesi, i
cittadini andrebbero a votare in massa – per profondo
senso di responsabilità, per dire la loro sulla tutela della natura e la
sicurezza pubblica – ma anche per dotare la Regione di una legge che se
davvero non riescono a scrivere adesso, possano almeno copiare dai
quesiti referendari”.
Comunicato stampa – Roma, 7 marzo 2012