mercoledì 16 agosto 2017

così è divisa la richezza nel mondo...

L'1% dei più ricchi al mondo ha accumulato il 43% di tutta la ricchezza mondiale.
Da come dice il video al epoca ad oggi, i dati sono cambiati: da 300 persone sono diventate 62 i super miliardari che posseggono la ricchezza della metà più povera del mondo…….
(Per la discussione, vedi articolo dallo stesso titolo su luogocomune.net).

martedì 4 luglio 2017

Φυσικοί τρόποι θεραπείας

Κατεβάστε το pdf από εδώ


Το έχει γράψει ο ιερέας καθηγητής Μόσχος Γκοντός ο οποίος έχει αποβιώσει εδώ και πολλά χρόνια και αναπαύεται στα Ιεροσόλυμα.
Το έχει γράψει ο ιερέας καθηγητής Μόσχος Γκοντός ο οποίος έχει αποβιώσει εδώ και πολλά χρόνια και αναπαύεται στα Ιεροσόλυμα.
 Το έχει γράψει ο ιερέας καθηγητής Μόσχος Γκοντός ο οποίος έχει αποβιώσει εδώ και πολλά χρόνια και αναπαύεται στα Ιεροσόλυμα.
Ένα Βιβλίο που όλοι οι άνθρωποι στον πλανήτη το έχουμε άμεση ανάγκη και θα πρέπει να το εφαρμόζουμε στην καθημερινότητα μας! Επειδή είναι πολύ σημαντικό φροντίστε να το διαδώσετε όσο μπορείτε....
 Ένα εγχειρίδιο που όλοι οι άνθρωποι  το έχουμε άμεση ανάγκη και θα πρέπει να το εφαρμόζουμε στην καθημερινότητα μας! Επειδή είναι πολύ σημαντικό φροντίστε να το διαδώσετε όσο μπορείτε....

giovedì 23 marzo 2017

Firma la petizione al governo norvegese, alla Commissione Europea e a tutti i paesi che permettono il passaggio alle navi che trasportano carne di balena:

"Da tutto il mondo ci appelliamo al governo norvegese perché metta fine al massacro delle balene e a tutti gli altri governi perché chiudano i loro porti alle navi che ne trasportino la carne. Potete creare un precedente che può salvare migliaia di balene e contribuire alla fine di questa caccia in tutta Europa. "
 
Maggiori informazioni:

Tra pochi giorni la Norvegia si lancia nella sua più orribile tradizione -- il massacro di centinaia di balene, la grande maggioranza incinte. Ma quest’anno abbiamo una strategia per dire “Norvegia, fermati!”

Le balene sono creature incredibilmente intelligenti, sappiamo che con il loro ‘canto’ comunicano tra di loro e che provano emozioni simili a quelle umane. Ma ogni anno in Norvegia sono cacciate e fatte a pezzi e poi usate per farne cibo per animali e prodotti di “bellezza”! È allucinante.

Senza l’attenzione dei media la Norvegia è diventata il primo killer globale di balene. Ma ora un’enorme ondata di indignazione può far chiudere i porti europei alle loro baleniere, bloccando la vendita. Con l’Islanda ha funzionato, firma ora la petizione.

https://secure.avaaz.org/campaign/it/norway_save_the_whales_loc/?cXJvVbb

martedì 22 gennaio 2013

che le prugne secche sono contro l'osteoporosi..

 Prugne secche contro l’osteoporosi

Basta mangiare prugne secche tutti i giorni in quantità

Varie_10577.jpg Semplice ma di sicuro effetto: mangiare 2-3 prugne secche al giorno per iniziare e poi aumentare gradualmente la quota, fino a sei al giorno. Meglio se si arriva a 10. Così combatterete l’osteoporosi, che soprattutto nelle donne in menopausa genera migliaia di fratture ogni anno. Le prugne secche possono essere consumate in tutte le forme e aggiunte in appetitose ricette, ricordando che hanno grandi quantità di acido neoclorogenico e clorogenico, antiossidanti efficaci nel prevenire i tumori.
Questo suggerimento viene da una ricerca della Florida State University pubblicata sul British Journal of Nutrition, secondo cui le prugne secche rappresentano un importante proattivo nel prevenire fratture e osteoporosi. "Tutta la frutta e la verdura hanno un effetto positivo sulla nutrizione, - afferma Bahram Arjmandi, coordinatore della ricerca - ma in termini di salute delle ossa questo  particolare alimento è eccezionale”.
Arjmandi insieme ad un gruppo di ricercatori ha svolto test su due gruppi di donne in post menopausa. Per un anno, al primo gruppo che comprendeva 55 donne, è stato chiesto di consumare 100 grammi di prugne secche o 10 prugne al giorno. Mentre all’altro gruppo, di controllo di 45 donne, è stato chiesto di mangiare mele essiccate nella stessa dose.

Sulla base della ricerca, si è scoperto che tutte le partecipanti avevano ottenuto calcio e vitamina D da entrambi i frutti, ma il gruppo che aveva mangiato prugne secche aveva l’ulna (osso dell’avambraccio) con una densità ossea maggiore.
Tutti i partecipanti allo studio hanno ricevuto dosi giornaliere di calcio (500 milligrammi) e di vitamina D (400 unità). Il gruppo che ha consumato le prugne secche ha presentato un significativo aumento della densità minerale ossea della colonna vertebrale, in confronto con il gruppo che ha mangiato le mele essiccate.
Questo, secondo Arjmandi, è dovuto in parte alla capacità delle prugne secche di sopprimere il tasso di riassorbimento osseo, che tende a superare il tasso di crescita di nuovo tessuto osseo mano a mano che le persone invecchiano.
“Non aspettate di fratturarvi oppure che il medico vi dica che avete l’osteoporosi. Fate subito qualcosa di significativo e concreto in anticipo”, ha detto Arjmandi, incoraggiando le persone interessate a mantenere o migliorare la salute delle loro ossa a prendere atto degli effetti straordinariamente positivi che le prugne secche hanno sulla densità ossea.


23/08/2011 Riccardo Antinori

tratto da: http://www.italiasalute.it/10577/pag2/Prugne-secche-contro-l%E2%80%99osteoporosi.html

giovedì 13 dicembre 2012

è giunta l'ora della verità....

Keshe – Ultimatum ai governi e la creazione universale.

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 di
Ettore Guarnaccia

Mehran Tavakoli Keshe, l’ingegnere nucleare che ha dato vita alla Keshe Foundation e alla tecnologia MAGRAVS, fa il punto della situazione e lancia un ultimatum agli scienziati e ai governi mondiali: è giunto il tempo di mettere in atto quanto è stato loro consegnato, altrimenti le tecnologie e la conoscenza verranno consegnati direttamente alle persone.
Gli scienziati e le agenzie scientifiche che hanno lavorato a stretto contatto con la Keshe Foundation nei mesi scorsi hanno potuto sondare ogni specifico particolare dei brevetti e hanno riconosciuto la validità della tecnologia MAGRAVS. I report prodotti, finora tenuti secretati, verranno presto resi pubblicamente accessibili, ora che diversi governi del pianeta dispongono della medesima tecnologia.
Keshe avvisa che il tempo a disposizione dei governi per i loro processi decisionali sta per concludersi e che qualsiasi minaccia di blocco della tecnologia sarà seguita dall’immediato rilascio di ulteriori dettagli e dal pieno sviluppo dei sistemi MAGRAVS a beneficio del pubblico. La Keshe Foundation, infatti, si pone l’obiettivo di aumentare la qualità della vita all’umanità intera e non quello di attrarre soggetti che hanno un piano differente. È giunto il tempo di cambiare il destino dell’umanità in un colpo solo.
L’ingegner Keshe invita quindi chiunque sia realmente interessato a partecipare allo sviluppo e al collaudo della tecnologia MAGRAVS, purché in possesso di conoscenze e background adeguati, ad organizzarsi in gruppi paritari, senza leader, per studiarne il funzionamento e mettere a punto i primi prototipi di reattore. Per fare questo, egli ritiene indispensabile abbattere qualsiasi barriera culturale, linguistica o territoriale, unendosi tutti per garantire l’accesso ai benefici della tecnologia a tutti i cittadini e le nazioni del mondo, senza distinzione.
La Keshe Foundation ha già sviluppato un prototipo di reattore, molto semplice quanto altamente avanzato, che è stato mostrato in pubblico per la prima volta alla delegazione scientifica intervenuta presso il Keshe Foundation Center il 2 dicembre 2012. Secondo Keshe, lo spazio cosmico non potrà più essere considerato un posto per sola gente appositamente addestrata, poiché il reattore MAGRAV, una copia in scala ridotta dell’universo in funzione, consentirà di ricreare la gravità terrestre, pari a 1G, in qualsiasi punto dell’universo.

La posizione del governo italiano
Il governo italiano ha ricevuto ufficialmente tutta la documentazione sulla tecnologia MAGRAVS il 26 ottobre scorso presso la Cancelleria Diplomatica dell’Ambasciata Italiana a Bruxelles, direttamente dalle mani di M.T. Keshe. A beneficio di coloro che non hanno seguito la vicenda, va detto che l’ambasciata italiana in Belgio è stata letteralmente travolta da numerose sollecitazioni inoltrate principalmente via email dai molti cittadini italiani interessati al rilascio e all’adozione della tecnologia MAGRAVS.
La consegna della tecnologia MAGRAVS al governo italiano è stata anche oggetto di un’interrogazione parlamentare (C.4/18389) promossa dall’On. Fabio Meroni, deputato della Lega, e presentata alla Camera dei Deputati il 5 novembre scorso. Nella risposta, il Sottosegretario agli Affari Esteri, Marta Dassù, conferma l’avvenuta consegna della documentazione e afferma che “si sta provvedendo ad inviare tali file per un eventuale esame da parte degli Enti Competenti in materia”. Il nostro governo, che non ha mai brillato per celerità d’azione se non per sporchi interessi privati, dopo quaranta giorni dalla data di consegna, quindi, non ha ancora provveduto a trasmettere questa preziosa documentazione a laboratori ed università affinché sia consultata da personale qualificato e ne vengano approfonditi i contenuti e le potenzialità. Anzi ha scelto di trincerarsi dietro il termine “enti competenti in materia” senza specificare quali sarebbero questi organi e se sia prevista una qualche pianificazione in merito.
Ciò dimostra purtroppo, qualora ve ne fosse bisogno, che la fantastica opportunità offerta gratuitamente dalla Keshe Foundation al nostro governo, in grado di rivoluzionare la nostra qualità della vita e di risolvere i più urgenti problemi umanitari, non è stata ancora seriamente valutata e presa nella dovuta considerazione. Evidentemente il nostro governo ha questioni più urgenti e prioritarie, ad esempio la bagarre per le prossime elezioni, il decreto liste pulite (che pulite non saranno per niente) oppure, ironia della sorte, il decreto sviluppo bis.
L’On. Meroni, che ha l’indubbio merito di aver approfondito e sponsorizzato la tecnologia Keshe ed ha voluto essere presente alla conferenza del 17 novembre scorso a Firenze per conoscere M.T. Keshe dal vivo, intende organizzare un’audizione con l’ingegnere iraniano presso una delle Commissioni Permanenti della Camera dei Deputati. In quella sede sono intervenute circa 150 persone da tutta Italia, fra le quali molti fisici, ingegneri e medici, che hanno potuto assistere alla descrizione delle fasi di sviluppo della tecnologia e all’illustrazione delle relative applicazioni in campo spaziale, energetico, medico, idrico e alimentare.
In ogni caso, per chiunque fosse interessato, M.T. Keshe sarà di nuovo in Italia il 15 dicembre presso la Fiera del Garda a Montichiari (BS) per presentare la tecnologia MAGRAVS e ricevere dalla Fondazione Zanetto il premio “International Gold Talent”, poi il 16 dicembre ad Abano Terme (Padova) e il 17 dicembre a Bentivoglio (Bologna) nel Keshe Revolution Tour organizzato dall’A.C.I.R.M.O. (Associazione Culturale Istituto per la Ricerca sulla Medicina Olistica) di Padova.

La roadmap della Keshe Foundation
M.T. Keshe, sul forum della fondazione, ha illustrato la tabella di marcia che intende attuale per aprire l’accesso alla tecnologia MAGRAVS ad un numero limitato di informati e scienziati, dapprima con un processo di condivisione e insegnamento, per poi arrivare allo sviluppo e al collaudo dei primi prototipi funzionanti. L’intero processo richiede la valutazione e la piena comprensione delle potenzialità della tecnologia da parte dei collaboratori volontari e prevede la definizione di cosa rilasciare di volta in volta nelle diverse fasi dello sviluppo.
La tabella di marcia consiste, in sintesi, nei seguenti passi:
  • Entro il 15 dicembre l’allestimento di una nuova infrastruttura web, con le procedure e gli strumenti necessari a consentire il lavoro dei vari team di collaboratori volontari sulla tecnologia.
  • 30 giorni dall’avviamento dei gruppi di lavoro per valutare e studiare approfonditamente la tecnologia.
  • 3 mesi, ovvero orientativamente verso la fine di marzo, per completare lo sviluppo e il collaudo dei primi prototipi e mostrarne il funzionamento al pubblico.
La fondazione Keshe fornirà le strutture necessarie e sosterrà i costi di sviluppo dei prototipi. Grazie ai nuovi strumenti web che verranno allestiti e alla produzione di filmati che illustreranno i test condotti, migliaia di persone potranno assistere direttamente a tutte le fasi progettuali e ai risultati conseguiti.
Il sistema MAGRAVS sviluppato dalla fondazione negli ultimi sei mesi sarebbe già molto avanzato e, nonostante le ridotte dimensioni (50cm di altezza e 30 cm di larghezza per 12 Kg di peso), avrebbe una capacità di sollevamento calcolata in 40-50.000 ton a piena capacità. Non è mai stato testato prima, ma Keshe spera che sia presto messo in funzione per consentire a chiunque di vederne il funzionamento e di comprenderne capacità e potenza.

La creazione universale
L’ingegnere nucleare iraniano aveva già più volte parlato in pubblico della possibilità di generare materia grazie all’utilizzo della tecnologia MAGRAVS, una prospettiva già di per sé infinitamente interessante e che aprirebbe opportunità di impiego in diversi campi. Ma ciò che mi ha  più profondamente colpito è stata la recente affermazione di Keshe sull’assoluta necessità di comprendere appieno l’interazione della polvere cosmica e dei campi magnetici e gravitazionali come mezzo che consente di generare uno spettro di campi magnetici e, soprattutto, le condizioni specifiche che portarono alla creazione della vita sul pianeta Terra. Si, avete capito bene, la creazione della vita.
Secondo Keshe, per la prima volta nella storia della scienza sarebbe possibile spiegare e addirittura dimostrare il processo di creazione della vita, nello stesso modo in cui ebbe luogo miliardi di anni fa e in cui continua ad avvenire ancora oggi sul nostro pianeta. Questa sarebbe anche una delle ragioni che hanno spinto la fondazione ad avviare il programma di adozione della tecnologia MAGRAVS per la salute umana. Un giorno, tutti potremo comprendere il processo della creazione perché il sistema è parte di noi e saremo in grado di controllarlo senza dover ricorrere a computer o altro tipo di ausili. Keshe afferma che esistono diversi modi per ricreare le condizioni necessarie alla creazione della vita come nelle stelle dell’universo, grazie al plasma, e ritiene indispensabile giungere ad una comprensione profonda della creazione e non limitarsi a seguire ed utilizzare ciecamente la tecnologia.

Veniamo dal mare
La creazione della vita avrebbe avuto inizio nel mare e non sarebbe stata possibile senza l’acqua come elemento fondamentale. Non in semplice acqua condensata, quindi, ma nei livelli più bassi delle profondità marine, dove l’acqua ha una composizione particolare ed è soggetta a determinati campi magnetici e gravitazionali del pianeta. L’interazione fra i campi magnetici e gravitazionali delle molecole d’acqua e i campi terrestri, insieme ad una particolare composizione di gas, indipendentemente dalle condizioni di pressione e temperatura, produce l’incubatrice ideale in grado di trasformare i gas in un’energia creatrice che dà origine alla vita. La stessa composizione in aria aperta non può resistere e l’interazione degli elementi allo stato solido è praticamente impossibile, ma nello stato liquido dell’acqua ai livelli più profondi del mare, in presenza di NHOC e idrocarburi(HC), i campi magnetici e gravitazionali formerebbero un particolare gel e la vita avrebbe miracolosamente inizio.
In definitiva, per creare la vita su questo pianeta basterebbe portare i giusti gas e la corretta combinazione di campi magnetici e gravitazionali a temperature e pressione ambiente, per assistere con i nostri occhi alla creazione della vita secondo il processo universale. Secondo Keshe, il nostro pianeta creerà sempre nuove forme di vita e non si fermerà finché sarà mantenuta la variazione degli elementi, così numerosi e diversificati, nei rispettivi campi magnetici e gravitazionali che, combinati le enormi forze terrestri, facilitano la composizione dei gas idrocarburi in organismi viventi.
Un’affermazione sconvolgente, che qualcuno potrà trovare offensiva o farneticante, ma che Keshe ritiene essere una verità assoluta che rappresenta l’accesso all’intero mistero della creazione della vita su questo pianeta e che può spiegare come mai la vita in questa forma è un’esclusività della Terra.

L’umanità deve cambiare o si annienterà da sola
Secondo Keshe, adesso l’uomo ha l’occasione di diventare creatore a sua volta, ma non senza addossarsi l’enorme responsabilità di dover pensare ed agire come un creatore, cioè in maniera giusta, altruista ed equa nel rapportarsi al tutto universale. Stiamo per salire sul primo gradino della lunga scala della conoscenza, ma c’è ancora molto da fare e dobbiamo impegnarci per costruire le fondamenta nella giusta maniera, se vogliamo realmente arrivare alla pace.
In una lunga intervista rilasciata da M.T. Keshe a settembre, ad un certo punto (1:31:30-1:32:30) egli fa un’affermazione abbastanza criptica, addirittura commuovendosi visibilmente: “Con la tecnologia MAGRAVS non esisteranno più guerre, perché tutti avremo lo stesso livello di conoscenza e sapremo come annientarci l’un l’altro, col rischio di annullarci. L’uomo accetterà questa tecnologia, non perché privato della facoltà di amare, ma perché liberato dalla paura della propria esistenza. Noi non amiamo questa tecnologia, ma la prendiamo perché sappiamo cosa ne faremo. Non ci sarà più nessuno di noi, nessuno di noi sarà risparmiato, perché possiamo letteralmente portare noi stessi al punto del nulla, della non-esistenza.
La tecnologia, per quanto mirabolante e straordinaria sia, non potrà salvare l’uomo. C’è un’enorme differenza fra la consapevolezza e la coscienza, come ci spiega straordinariamente l’astrofisica Giuliana Conforto nell’articolo “Progetto Coscienza”: la consapevolezza è sapere, la coscienza è sentire. La tecnologia Keshe promette di metterci in grado di sapere come nasce la vita, cos’è la materia e come funziona l’intero universo. Ma sapere non basta, serve la coscienza di ciò che realmente siamo, dobbiamo metterci in completa sintonia con la vita, capire finalmente che il bene è di tutti o di nessuno, sentire con il cuore che cosa veramente crea, alimenta, unisce, spiega e regola il tutto: l’amore.

sabato 13 ottobre 2012

ci sono i dischi volanti terrestri...

Sack AS-6
Durante la Seconda Guerra Mondiale, la Germania nazista sviluppò diversi modelli di aeroplani dal profilo alare circolare. Uno dei pochi che riuscì a volare fu il Sack AS-6, che si sollevò in aria per la prima volta nel 1944.
Era dotato di una pessima manovrabilità per via del fatto che le ali non riuscivano a contrastare efficacemente il movimento rotatorio del motore, e quello che si ritiene l'ultimo esemplare originale è stato fatto a pezzi dai piloti dopo un atterraggio di fortuna in tempo di guerra allo scopo ottenere legname per scaldarsi durante la notte.
Vought XF5U
Un design a "tutta ala" per un aereo americano progettato durante gli anni '40 del 1900. Le prestazioni erano promettenti, con una velocità massima di quasi 900 km/h e un carico utile di circa 8 tonnellate, ma la propulsione a elica fu ben presto soppiantata dai motori jet, e nel 1946 il velivolo era già considerato obsoleto.
Couzinet RC360 Aerodyne
Progettato dal francese René Couzinet negli anni '50 del secolo scorso, è un velivolo a forma di disco che non fu mai realizzato perché il governo francese considerò il progetto troppo dispendioso e difficile da realizzare.
Couzinet costruì solo un modello in scala del velivolo, alimentato da tre motori da 135 cavalli ciascuno (sei nel modello finale) e direzionabile tramite 50 piccoli alettoni capaci di garantire un certo grado di manovrabilità. Il pilota sedeva nella capsula al centro del disco.
Astro Kinetics Dynafan
Presentato per la prima volta nel 1964, il velivolo era una sorta di cappello dotato di una minuscola cabina di pilotaggio aperta. Per volare, il Dynafan sfruttava l'effetto Coanda, la tendenza di un gas (in generale, un fluido) a seguire il contorno della superficie più vicina.
Questo sistema di propulsione eliminava la necessità di rotori, e avrebbe consentito prestazioni pari a quelle di un elicottero.
AVROCAR VZ-9AV
Uno dei più celebri velivoli a forma di disco, l' Avrocar era stato segretamente costruito tra il 1958 e il 1961 su commissione del governo statunitense. Anche in questo caso viene sfruttato l'effetto Coanda, ma è necessario solo un motore per fornire la spinta necessaria al volo.
Sebbene più maneggevole dei suoi predecessori, l'Avrocar non era adatto al volo supersonico per via della sua forma, e fu inizialmente progettato come "jeep aerea" con compiti simili a quelli che svolsero gli elicotteri americani durante il conflitto vietnamita.
Il velivolo poteva superare una velocità di 400 km/h e una quota di 3.000 metri, con un raggio d'azione di poco superiore ai 200 km e un carico utile di mezza tonnellata scarsa.
Lenticular Reentry Vehicle (LRV)
Il velivolo sembra sia stato progettato per trasportare testate nucleari durante la Guerra Fredda, e sganciarle da altezze orbitali. L'origine del concetto è il progetto Pye Wacket, che cercava di elaborare design lenticolari per testate atomiche e convenzionali.
LVR, tuttavia, era molto più che una semplice testata: l'equipaggio di quattro uomini sarebbe stato costretto a vivere per sei settimane in orbita bassa raggiunta tramite un motore a razzo, fianco a fianco ad un reattore nucleare come generatore di elettricità e chissà quante bombe atomiche nella stiva.
Probabilmente, la produzione del velivolo è stata fermata poco dopo il prototipo, e non c'è dato che attesti che il Lenticular Reentry Vehicle si sia mai sollevato da terra.
Sikorsky Cypher
Verso la fine degli anni '80, la Sikorsky Aircraft creò un piccolo velivolo senza pilota chiamato "Cypher", dal diametro di quasi due metri e un peso di 20 chilogrammi. Il motore che lo faceva sollevare da terra aveva una potenza di quasi tre cavalli, ma si trattava di un prototipo dimostrativo.
Il modello finale pesa 110 kg ed è spinto da un motore da 53 cavalli di potenza. E' stato largamente impiegato durante le dimostrazioni civili nel corso degli anni '90, fino a quando è stato realizzato il prototipo Cypher II, commissionato dalla Marina americana con il nome in codice "Dragon Warrior".
Velivoli "lightcraft"
E' possibile volare sfruttando la potenza di un laser? Pare proprio di si, come dimostrano i "lightcraft", piccoli velivoli sperimentali spinti da un laser/maser.
Questo genere di propulsione è differente dalle vele solari spaziali, perché sfrutta la creazione di plasma incandescente per poter generare una spinta.
Il concetto è in corso di sperimentazione e miglioramento per la futura (e ancora del tutto ipotetica) realizzazione dell' "ascensore spaziale".
SiMiCon Rotor Craft (SRC)
Concept in corso di sviluppo, è un piccolo velivolo senza pilota del diametro di 4,5 metri e finora realizzato solo in scala (1,5 metri di diametro). Ha un profilo circolare, e può volare come un aereo tramite la spinta di motori a reazione, o come un elicottero estraendo un set di quattro pale dalla fusoliera.

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